domenica 3 ottobre 2010

Ce le ha suonate subito

Viaggio lungo, in Cina alcuni problemi organizzativi ci fanno fare un assurdo check out senza visto, ritiro bagaglio e nuovo ceck in. Ci rifacciamo all'arrivo a Narita, ormai sono davvero rodato e la tripletta Narita express, Tokaido line e Sagami line mi viene senza perdere neanche una coincidenza (amo la metro giapponese). arriviamo a casa2. Yukie e il Maestro sono gia li ad allenarsi, noi non siamo da meno e senza perdere
tempo a sistemare il bagagli siamo già giù anche noi. siamo qui per questo.

Succede ciò che mi aspettavo: facciamo entrambi schifo. l'atmosfera del Dojo, la pressione del Maestro, la voglia di fare che fa strafare, insomma un disastro, come sempre. ma lo sapevo, e' sempre cosi. il Maestro ci guarda i kata, le sue espressioni passano dal perplesso al deluso, per non parlare di Yukie che e' già normalmente una iena in europa ma qui si trasforma in un rapace aggressivo. giusto per creare l'atmosfera cazzia subito Gege per dove si mette a fare il saluto. qui l'allenamento non e' tempo di sorrisi. siamo dei privilegiati. non ci risparmiamo.

Ma la parte più interessante di questo primo allenamento viene dopo, ok, sushi birre, souchu, ma l'atteggiamento del Maestro e' più serio del solito. ci parla di shi sho, di cosa vuol dire seguire una linea di insegnamento, l'importanza di non cadere nella tentazione di cambiare certe cose, le sue aspettative soprattutto nei miei confronti, che valgono anche per Fernando e per Giuseppe. lo sforzo massimo a mantenere e trasmettere i punti fondamentali che ci insegna sono per lui la cosa più importante. non deviare dalla Via. non semplificare, non adattare e soprattutto non mischiare. e ancora ci parla della differenza tra una esecuzione piena e vera e una di sola forma. e di chi e' in grado di giudicare la nostra pratica e di chi non lo e' ma lo fa lo stesso... la birra e' finita ma il souchu da 25 gradi contina a scorrere ghiacciato, l'effetto e' gia nelle vene e trasporta le parole del Maestro in profondità. e' da un po' che ho notato un certo cambiamento del Maestro nei miei confronti, una volta erano più sorrisi e "so so so!" (che durante l'allenamento suona come un "vabbene cosi", ora sono scuotimenti della testa e espressioni di esigenza. ma anche tanta pazienza. Lui suda. io non posso essere da meno. sono un privilegiato. Noooo cazzo, non il natto marinato macerato con le interiori di ika! l'ha tirato fuori, bisogna mangiarlo. meno male che c'e' il souchu...
Ok, domani altro allenamento privato. oggi ce le ha suonate, domani cercheremo di steccare di meno.

Notte. mha?! sara' il jet leg, ma qui la testa gira un casino.

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