giovedì 30 settembre 2010

pratiche di iaido e pratiche burocratiche

un bel parallelo tra le due mi è stato regalato in questi giorni. lunedì in palestra facevo fatica a ricordarmi alcuni passaggi di un paio di kata, al punto tale da dover tirar fuori il telefonino per riguardarmi il video di dieci giorni di allenamento, dieci (!) giorni e di poche settimane fa. come si fa a dimenticarsi certe cose!? cos'è: la paura della gara? o la paura di non mostrare al Maestro nessun piccolo miglioramento? bha! io dico che è solo un pò di stanchezza, punto li.
torno a casa, una mail del Gege, mio compagno di avventura per questo viaggio, il settimo in quattro anni, di viaggio intendo, mi fa venir voglia di stampare finalmente il biglietto
 acquistato a luglio. non lo trovo. non trovo neanche quello che ho girato a Gege. trovo tutti i biglietti acquistati negli ultimi vent'anni. addirittura mi perdo nei ricordi. ma quello per il Giappone di sabato prossimo non lo trovo. cerco sull'account google, su quello yahoo, torno sul sito per vedere se c'è una modalità di ricerca per casi simili. ok mi dico, impossibile che non ci sia. lo troverò. e la mattina dopo eccolo li, proprio dove doveva essere in outlook. quello di Gege non lo trovo, ma tanto è il suo... piccola rimozione? ma va là, era mezzanotte.
ieri sera altro allenamento, provo con i compagni tutti i kata che porterò alla gara, un'ora e mezza bella intensa. poi chiedo a loro di guardarmi in una esecuzione completa dei 5. 'na schifezza! li eseguono loro: incredibili! vabbè mi dico, sarà la stanchezza.
oggi dedico il tardo pomeriggio a sistemare tutte le carte per il viaggio, il biglietto, che è ancora li, i soldi per le spade, gli orari della metro di Tokyo, la valigia e il passaporto. eccolo li, dove con la coda dell'occhio lo controllo da mesi, nel cassetto centrale con quello di Linda. lo sfoglio come si sfoglia un passaporto che ha tanti timbri, il giappone, la cina, l'america. ma dove cazzo sono tutti i timbri!? porca troia, è quello vecchio, scaduto nel 2005, vicino a quello di Linda, che però è quello giusto. tranquillo, apro il cassetto alla mia sinistra, sollevo un pò di carte e faccio un sorrisetto di compiacimento. non credevate mica che avrei rifatto la stessa scena del biglietto, no? eccolo, lo apro. è quello scaduto di Linda! porca troia, che cazzo lo tiene a fare il passaporto scaduto Linda, e poi proprio li, dove doveva esserci il mio!? vi risparmio il dettaglio dell'ora seguente, se non che riesco addirittura a trovare un terzo passaporto di Linda, quello tedesco, scaduto pure quello. altre imprecazioni. li ho aperti tutti i cassetti, tutti, anche i vari raccoglitori, e tutto ciò che ha le dimensioni minime per nasconderci dentro il mio passaporto. perchè non può essere che così, mia suocera deve avercelo nascosto dentro. o è stato il portinaio con cui ho litigato la scorsa settimana. no, è stato quel pirla che è passato col rosso e che a momenti mi stirava. non gliele ho mandate a dire e lui si è preso la rivincita.
per fortuna la mia vita non è fatta di solo passaporto, ci sono anche i gatti e la loro sabbietta, che è finita, mi prendo una pausa e vado in box a prenderne di nuova, sposto la macchina e faccio ciò che non faccio mai, allungo la mano nel ripostiglio superiore, dove ci sono gli stracci sporchi e i fazzolettini usati. ma anche il mio passaporto.
ora Freud o Jung o qualsiasi manuale di pronto soccorso direbbero che la mia è una normale reazione al viaggio, allo staccarsi, al sentirsi insicuro. una rimozione di salvataggio che che non salva mica tanto.
ma andate affanculo! chi cazzo ce l'ha messo il mio passaporto in auto????


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